Voland

RECENSIONE A CURA DI Matteo “Kid M” Nazzarri

“…Si affitta per il periodo dell’anno primavera-estate residenza intera sita nella ridente e placida cittadina di Ekaterinburg, sviluppata su due piani ed adagiata sul pendio di una collina. Spaziosissima, luminosissima, panoramicissima. Per prenotazioni chiedere di Jakov Michajlovič Jurovskij…”. Ecco, credo che si sarebbe potuto sintetizzare con queste semplici parole un ipotetico annuncio di vendita immobiliare di Casa Ipat’ev in seguito ai fatti macabri svoltisi nella notte fra il 16 e 17 Luglio 1918. E chissà mai se il defunto Zar Nicola II, nei rapidi istanti precedenti la sua esecuzione, avrebbe mai pensato di divenire nel corso del tempo e degli anni fonte di ispirazione per una band Symphonic/Folk Black Metal proveniente da Bergamo denominata VOLAND. I VOLAND giungono nell’Anno Domini 2021 alla loro terza fatica discografica sotto forma di Extended Play e dal titolo VOLAND III – IL CULTO DEGLI ZAR (da qui il riferimento sopracitato allo Zar Nicola II di Russia). L’intera discografia dei VOLAND, partita nel 2008 con l’EP omonimo, verte esclusivamente sul racconto di fatti sanguinari avvenuti in passato in Russia e che facilmente possono essere accostati ad un ritmo feroce, brutale e sanguigno per l’appunto come quello del genere Metal. Ed effettivamente, ascoltando l’intero EP, si ha come la netta sensazione che i nostri siano come vissuti sempre nell’epoca protagonista delle loro storie, quasi a divenire spettatori e testimoni diretti delle criminose disavventure occorse in terra bolscevica anni ed anni addietro. Il brano apripista è CASA IPAT’EV, che con il suo incedere cadenzato e minaccioso racconta l’esecuzione della famiglia dei Romanov (poi canonizzati dalla chiesa ortodossa) da parte dei rivoluzionari bolscevichi. Il clima predominante è quello di tensione claustrofobica continua, alternato a minacciosità perforante. Sulla stessa lunghezza d’onda si assesta il brano seguente TERZA ROMA, sette minuti puri di autentiche unghiate velenose da paura con un assolo assolutamente da brividi e spettacolare (con la partecipazione straordinaria degli ospiti Geu e Riccardo Floridia). PROMONTORIO e SUITE RUSSE confermano ancor di più, se ce ne fosse mai stata la necessità, l’estrema capacità da parte dei ragazzi orobici di suonare con vera ed autentica passione sanguigna. Le bonus tracks DUBINA e LENINGRAD, registrate in studio attraverso la tecnica della presa diretta, nulla aggiungono di diverso da quanto finora affermato. In conclusione… Lunga Vita Ai VOLAND. VOTO 6.5

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: