RECENSIONE A CURA DI ALESSANDRO BETTONI

Una delle tante definizioni della frase chiudere il cerchio è :tutti gli elementi sono al loro posto e si ha una visione completa del tutto. Questa piccola perla di cultura mi serve per andare a presentare questo “Unwanted & Worthless” del trio statunitense Troll Teeth edito il 17 dicembre 2021 ( tramite Electric Talon Records ) , che non è altro che una ri-registrazione dello stesso , originariamente edita nel 2014 con una formazione diversa da quella presente nel platter in questione. I Troll Teeth in questo lavoro sono composti da JW Eccles al Basso eVoce , Benjamin Dallackiesa – Chitarra , (autori originali dei brani ), e Kyle Applebaum alla batteria e propongono un DOOM Metal dalle mille contaminazioni ( mi dicono che si chiami Stoner metal , parola quasi sconosciuta per un vecchietto come me ) che lo rende fresco e godibile per gli amanti del genere. Il disco inizia con “I Don’t Feel Well “ , una canzone in cui il riff di apertura suona Black Sabbath fino al midollo , un basso arrembante e delle vocals stentoree che ricordano ,neanche troppo velatamente Ozzy , (potrebbe tranquillamente essere un brano tratto da Master of Reality ) con un tiro veramente notevole . Segue “ Watch The Roads “ , che parte come un Blues elettrico , per poi cangiare in una sorta di Doom-Blues pesante come un macigno con parti di basso importanti e riff assassini estremamente coinvolgenti ,il tutto impreziosito dalle liriche diEccles . Si continua con “ 7 Rings For The Foolish King Part I “dalla partenza arrembante , in stile Trouble , con parti vocali che ricordano da vicino Erick Wagner per impostazione e tecnica per poi virare verso una parte strumentale dal sapore Psichedelico , dove elementi Space rock vengono fusi con elementi prog , facendo da apripista a ” 7 Rings For The Foolish King Part II “ , suite strumentale dal sapore prog dolce ed eterea ,che regala un po’ di pace prima di rituffarci nelle atmosfere sulfuree di “ Nightmare” , brano dalle atmosfere grevi e viscose , con riff di chitarra pesanti e profondi , con una sezione ritmica rocciosa e delle liriche salmodianti che lo rendono maligno ed inquietante. “Running” dalle sue atmosfere ottantiane , è un brano lineare , prettamente Heavy Metal della prima ondata , con un refrain accattivante trainato dal duo basso-batteria e riff coinvolgenti , mentre con “Leaving Hell” si ritorna su lidi lenti e vibranti , con atmosfere settantiane e dove le vocals , quasi eteree ,fanno da contraltare alla pesantezza della musica. In chiusura troviamo “Pot Of Gold”brano dal minutaggio importante che và a fare il riepilogo di tutte le influenze che hanno formato il gruppo statunitense e dove a riffs elementari e squadrati come il doom più classico esige si stagliano su una ritmica marcia e marziale. La voce è sgraziata al punto giusto, aperture melodiche, arpeggi di chitarra o di basso, piuttosto che trame prog rock o innesti space e psichedelici ,contribuiscono ad aumentare un generale senso di solitudine e rassegnazione , per un risultato finale molto interessante . Arrivati alla fine si ha la sensazione di aver ascoltato una band degli anni settanta , per produzione e mixing Questo era il metal nel modo in cui lo intendevano gli anni ’70 , pesante,cattivo e senza compromessi e questo “Unwanted & Worthless” è la testimonianza ,che se pur ricalcando ,con dignità , le orme dei maestri del genere si può regalare una musica esemplare , per dedizione e passione, riuscendo a proporre un prodotto capace di sfuggire alla trappola di una banale operazione nostalgia. VOTO 7.5