Reject The Sickness

RECENSIONE A CURA DI Enzo”Falc”Prenotto

Chi legge le recensioni del sottoscritto magari intuisce che alcune sonorità non sono molto nelle sue  corde. Eppure la sfida più grande per un recensore è il riuscire sempre a valutare oggettivamente un disco nonostante i gusti personali. While Our World Dissolves, nuovo disco dei belgi Reject The Sickness, si presenta come l’occasione perfetta a mettere in difficoltà il recensore di turno in quanto, sebbene si ispiri a gruppi notevoli come Obscura, Gojira o At The Gates, vira decisamente in un ambito thrash/death metal in una veste molto più moderna. Se gli album precedenti non mostravano ancora una direzione precisa, in questo recente disco convergono tutti gli elementi tipici del loro stile (melodia, ferocia e tecnica) fusi assieme in un amalgama convincente. Bastano pochi secondi per finire nel marasma tempestoso del gruppo. “Disconnect” marchia a fuoco  le carni con un death metal sparatissimo dalle forti connotazioni moderne con delle chitarre compresse all’inverosimile che mitragliano riffs a mitraglia puntando molto sul groove e sulla violenza piuttosto che qualcosa di epico che riesca a rimanere nella testa dell’ascoltatore. Nel complesso però la distruzione funziona bene nonostante la ripetitività delle soluzioni ritmiche e gli assolo iper perfetti e melodicamente virtuosi. La tecnica fa molto da padrona nelle composizioni (la maggior parte sopra i cinque minuti di durata) ed a volte è fin troppo eccessiva lasciando un senso di perplessità per la “perfezione a tutti i costi” osannata in tutto il disco ed anche a livello vocale ci sono fin troppi effetti sulla voce facendola risultare “sproporzionata” come pure la batteria ai limiti del “plastificato” per quanto è piatta e lanciata a tutta velocità ai limiti di un robot. Nonostante i diversi difetti, comunque, le tracce funzionano e hanno il giusto tasso di adrenalina come i riff a raffica del thrash/death metal di “Disapproval Of The Weak” (colmo fino all’orlo di breakdown modello metalcore), la distruzione imminente di “We All Burn”, le detonazioni apocalittiche di “The Furrow Of Our Souls” o le melodie drammatiche di “Burning Soil”. Nonostante la durata non indifferente delle tracce non ci sono mai elementi che prevalgano e difatti ogni elemento è ben amalgamato agli altri senza passaggi strumentali eccessivamente sopra le righe ed un brano come “Reveal The Darkness” è esemplificativo in tal senso sparando sui padiglioni auricolari un inferno sonoro da macellaio pieno però di piccoli tocchi di classe decisamente dinamici e piacevoli. A completare il tutto c’è una manciata di brani distruttivi ma che avrebbero meritato qualcosa di più come “Reset” o “Pillars Of Hope” abbassando un pochino la media qualitativa. Ovviamente qui si cerca il pelo nell’uovo dato che in dischi come questo si cerca in qualche modo la violenza senza inutili orpelli ed i Reject The Sickness offrono quanto di meglio possibile. Poca originalità ed un approccio moderno non così riuscito eppure il risultato non è così scontato. Che la distruzione sia con voi! Voto 7,5

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