RECENSIONE A CURA DI alessandro bettoni

L’artista siciliano Dario Grillo ( conosciuto anche per la sua militanza nei power metallers Thy Majestie) ci propone il terzo capitolo del suo progetto Platens, che porta il titolo di “Of Poetry And Silent Mastery” album dall’artwork bellissimo ed inquietante in cui sono riportati i partecipanti al progetto che sono : Dario Grillo: vocals, guitars, bass, keyboards, orchestra scores , Alex Grillo: drums, percussion ,Katya Miceli: vocals on “Winter”, “Close But Far” , Gabriels: synth solos on “Conspiracy”, “End Of The World”, Mirko Turchetta: guitar solo on “Open Arms”Dan Logoluso: guitar solo on “End Of The World”Orazio Fontes: guitar solo on “Close But Far”Davide Perruzza: guitar solo on “Paralyzed”. Con cotanta line –up e per chi ,come il sottoscritto , predilige il lato emotivo della musica approcciarsi a recensire questo album , ha generato una certa apprensione , non sicuro di poterne capire tutte le sfumature, soprattutto a livello tecnico , ,rendendomi ,invece , conto ,dopo svariati ascolti ,che tecnica ed emotività in questo lavoro vanno a braccetto rendendolo completo in ogni sua parte , e dove i tecnicismi vanno sempre a cesellare atmosfere diverse in un caleidoscopio sonoro ,che pur passando da svariate influenze, sempre al servizio del brano e mai fini a se stesse. L’opener “Conspiracy”athemica e rocciosa ,mette subito in chiaro che melodia e pesantezza possono tranquillamente coesistere in un manifesto da incorniciare , con parti vocali che impreziosiscono il risultato finale rendendolo trascinante e facilmente memorizzabile. Nella successiva “Wait For Me” i riffs di chitarra prendono il sopravvento, incrociando una voce pulita da brividi, mischiando delle sane cavalcate melodic power metal, con un gusto melodico elegante molto marcato , mentre nella successiva “Easily “ ci si addentra in lidi Hard Rock con cori di facile presa e,sostenuta da una sezione ritmica poderosa e da un chitarrismo compatto dalle forti influenze neoclassiche ,soprattutto nelle parti soliste. “The Path è un brano quasi epico la cui apertura pacata e sentimentale si trasforma in una power- ballad dalle forti tinte ottantiane , e dove le linee vocali , quasi intimistiche ,supportano un tappeto sonoro dall’incedere nobile, aprendo la strada alla successiva “ End of The World” ,,dalle atmosfere epiche e metalliche,dove l’incedere marziale ed i vari cambi ritmici lo rendono vario ed intrigante , impreziosito da ottimi interventi solistici di tastiere che duettando con solos chitarristici ne fanno una piccola gemma da ascoltare più volte , trovando sempre particolari nuovi , mentre le seconde voci , sempre presenti ed azzeccate , danno, un tocco solenne ad un risultato finale entusiasmante I Platens , giocano , quasi , sul sicuro con la successiva “ Paralyzed “ capaputandoci nell’ AOR ottantiano ruffiano e facilmente memorizzabile , ma con un piglio metallico marcato ed un ottimo guitar-solo di Davide Perruzza ,intriso di pathos . La successiva “ Winter “, per struttura del brano , paga dazio all’hard melodico di stampo settantiano di Atomic Rooster e Uriah Heep , per poi dipanarsi in un brano dal pathos importante che ci regala melodie intense con scelte dal forte tratto emozionale ed una malinconica costruzione armonica lo rendono vincente , la partecipazione della voce femminile di Katya Miceli nel finale risulta il tassello finale ad un brano che scolpisce l’anima . Con “Open Arms”si torna ancora una volta su sentieri prettamente AOR di stampo eighties ma con il solito suono moderno che ha riempito ogni brano. sprigionando un ritmo serrato intriso di gusto, personalità e doti esecutive di altissimo livello. Un intro di Piano ci introduce a “ Give or Let Go “ slow-song dal gran gusto melodico riconoscente ai migliori Foreigner ,impreziosito dalla prova vocale di Dario , che tocca corde dolcissime , per un risultato finale scintillante nelle sue atmosfere saudenti ,impreziosite da cesellature chitarristiche dotate di un gran pathos . Ci avviamo verso la fine de l’album con “ Where The River Flows “, hard rock cromato , dove Winger ed House of Lords , fanno capolino in un brano ultra catchy , dai ritornelli adulatori ed un duetto tastiere -chitarre che ribadisce ancora la preparazione ed il gusto melodico del combo siciliano. Chiude “ufficialmente” questo Of Poetry and Silent Mastery. Un secondo lento dal titolo , “Close But Far “ in cui è ancora il piano ad introdurre un brano dove le vocals Dario commuovono e coinvolgono per interpretazione e passionalità , in un brano intimistico e dolce che grazie anche alla presenza di vocals femminili (sempre di Katya Miceli) ci trasporta in un mondo etereo e fatato e dove ci viene regalato un guitar-solo (ad opera di Orazio Fontes ) dalle atmosfere spaziali ,suonato con un trasporto che non può lasciarci indifferenti di fronte a tanta bellezza , mentre la chiusura definitiva è affidata alla Bonus – Track “Fragile”, altra ottima traccia dove l’autore esprime il proprio talento questa volta con un cantato in lingua madre fuso quasi perfettamente nella struttura power metal della canzone ,per un risultato finale estremamente interessante. Un’ora di ascolto che scorre in maniera coinvolgente perché i Platens all’interno dei brani di “ Of Poetry And Silent Mastery “hanno saputo amalgamare elementi di Hard Rock, Metal epico ,AOR e parti sinfoniche rendendole personali, ad interpretazioni vocali veramente riuscite ( una menzione al Dario Grillo Vocalist ,che riesce ad interpretare in maniera ottimale diverse atmosfere dando valore aggiunto alla riuscita della forma canzone ) , ed a una spiccata sensibilità nell’uso della melodia e nell’avere trovato la misura nel dosare tecnica sopraffina ed emozioni riuscendo a evitare di diventare noiosi e prolissi ,se ci mettiamo una produzione scintillante ,ma mai troppo invasiva ,abbiamo un risultato finale che brilla di luce propria e ci lascia estremamente soddisfatti . Voto 9.0