DOMANDE A CURA DI LAURA CASSARA

NARKO’S, quale è il significato del nome che avete scelto?
Narko’$ ha un valore simbolico, rappresenta una società schiava dei Media e del Dio denaro.
Band pugliese forgiata nel 2014 in un suono che si riflette sin dall’inizio nell’oscurità scintillante del Grunge e dell’industrial più diretto. Quali sono state le ispirazioni per questo determinato stile musicale?
Tantissime. Mi piace il Rock in molte delle sue forme, dal Metal ai cantautori, passando per il Punk, il grunge, la new-wave, l’industrial. Cerco di far confluire tutto nelle mie canzoni. Considerando i numerosi Feedback positivi ricevuti fino ad ora, pare che la cosa funzioni. Questo comunque non mi esime dal migliorarmi nelle prossime produzioni.
Interpretazioni di brani come “Desaparecido” dei Litfiba, che
viene scelto per far parte della playlist “30 Desaparecido”, o “Lunga Attesa”, frutto di un’iniziativa dei Marlene Kuntz che vi ha chiesto di interpretare il brano. Questa esperienza ha cambiato o modificato qualcosa nel progetto NARKO’S?
E’ stato un onore poter tributare in modo ufficiale due delle band italiane che più mi hanno influenzato nel mio percorso musicale. La scelta di cantare in italiano la devo senz’altro a a loro. Quindi a a livello musicale non mi ha cambiato molto, mentre a livello emotivo sarà difficile da dimenticare l’intensità e la tensione delle registrazioni. Fortunatamente ho il mio studio e ho potuto gestire al meglio la situazione.
Nel 2017 esce un EP di cinque tracce che condensa tutti quelli che sono i primi tratti dell’immaginario e dello stile del progetto. La confusione della nostra epoca viene tradotta da Narko’$ in testi tanto aggressivi quanto autobiografici. A cosa è dovuta questa scelta?
Non è propriamente una scelta. Nello scrivere i testi semplicemente o mi guardo intorno, o guardo dentro di me. In entrambi i casi difficilmente viene fuori qualcosa di particolarmente solare.


Siamo nel 2019 quando escono il videoclip di Gemini e Italian History X, i singoli che anticipano il primo album. Cosa avete provato alla realizzazione del video e che tipo di lavoro c’è stato dietro? E quando lo avete visto nelle piattaforme per la prima volta quale è stata maggiormente la vostra sensazione? Le aspettative si sono rivelate soddisfacenti o avreste preferito modificare qualcosa?
Entrambi i Video sono una mia idea, ma per la realizzazione ovviamente ho dovuto affidarmi ad altri. Gemini è stato girato da Pietro Cinieri, regista pugliese e un caro amico, in un luogo molto suggestivo in provincia di Taranto, “Le Cave di Fantiano”. Rappresenta la voglia di X di scagliarsi contro un sistema che opprime e la scenografia con le maschere è stata involontariamente profetica, così come il concept dell’album. Per realizzarlo è bastato un giorno di riprese nel quale ho coinvolto diversi amici e attori.
Italian History X invece è stato realizzato con un I-Phone dal mio collaboratore storico Pako Mascis, anche perchè io non uso nessun tipo di smartphone. Qui si rappresenta l’isolamento di X, ormai perso nella follia a urlare al muro la sua rabbia.
Lo abbiamo girato in poche ore nel mio studio “Temple of Noise” e poi corretto successivamente. Vederli sullo schermo delle varie piattaforme è stata una grandissima soddisfazione, non c’è nulla che cambierei,anzi vorrei farne molti di più, spero di riuscirci.
IHX è un concept di nove tracce che raccontano la storia di X, un uomo che arriva ad annientare la sua mente per allontanare sé stesso dalla realtà. A cosa in particolare vi siete ispirati? Come avete trovato il filo conduttore di questa storia?
Semplicemente alla realtà. Ovviamente non potevo sapere quello che è successo subito dopo, ma era già evidente come la società stesse andando in una certa direzione, influenzata in maniera sempre più evidente dai media e dalla tecnologia. Il filo conduttore è arrivato praticamente da solo, a disco finito era lampante la connessione tra le varie tracce a livello tematico. Molte sono state escluse proprio perchè non avevano attinenza col concept.
Wall of Shame e I’ve Seen a Man sono le tracce “clandestine”, la prima è una collaborazione con Mimmo Cinieri, come è stata questa esperienza di collaborazione? Come vi siete conosciuti e come mai questa decisione di collaborare insieme?
Momo è quasi un fratello per me, ci conosciamo da tantissimi anni ed è stato anche il chitarrista di una delle mie band, gli Psychocandy. Nonostante la distanza sono riuscito ad averlo per un pomeriggio. Il pezzo era già pronto, lui ha trovato la sua parte e scritto il testo seduta stante. Contiamo di fare altro in futuro.
“Italian History X” esplora i meandri oscuri dell’animo umano, portando l’ascoltatore con sé. Siete soddisfatti del risultato? Rispecchia le aspettative?
Da buon maniaco autocritico, soddisfatto del tutto non lo sono mai.
Raccontateci qualcosa in più su di voi. C’è stato in qualche modo un qualcosa in particolare che vi ha spinto a fare determinate scelte per quanto riguarda il progetto musicale?
Moltissimi. Intanto la necessità di creare musica senza l’ausilio di una band e di uno studio, per vari motivi, anche economici. Canto, scrivo e suono diversi strumenti quindi con questi presupposti la scelta di produrmi da solo era inevitabile.
Con tutti questi problemi dovuti dalla pandemia come immaginate il futuro?
Ci potrà essere di nuovo l’emozione delle live? Cosa sperate possa succedere?
Non mi sento di fare previsioni, posso dirti solo di non essere molto ottimista, da situazione era già drammatica un anno fa. Detto questo non sono abituato a vivere di speranza, la speranza è una trappola, preferisco agire. Con Narko’$ non avevo previsto moltissimi live, e quei pochi ovviamente sono saltati. Continuerò a lavorare in studio, a breve uscirà un nuovo singolo e sto componendo il nuovo album, sicuramente un doppio. Sul mio canale Youtube inoltre, sulla Playlist Narkovers saranno pubblicati nuovi brani per il mio tributo ai Nirvana e non solo.
Molte persone compongono musica per amore e passione. Non tutti riescono a vivere solo di questo. Il vostro caso a quale categoria appartiene? In che modo gestite la musica con eventuali altri lavori?
Oltre ai miei produco album anche per altri, amici e conoscenti per ora, vorrei anche tornare a dipingere e scrivere un libro. Non ho un lavoro fisso, prendo quello che capita e che mi consente di poter andare avanti con le mie vere passioni.
