RECENSIONE A CURA DI ALESSANDRO BETTONI

Gli SPLIT-ALBUM in vinile di solito contenevano brani di due gruppi musicali e, generalmente ciascuno degli artisti compariva in una sola delle due facce del disco con uno o più brani, mentre se erano in formato audiocassetta, ciascuno occupava uno dei due lati del nastro.
Con l’avvento del CD, avendo questo formato un solo lato, compaiono prima un certo numero di brani di un artista e poi, a seguire, quelli del secondo e per chi, come me, viene da una generazione dove le piattaforme digitali non esistevano per cui ti dovevi arrangiare con le compilation o con, i pochi, programmi radiofonici per conoscere nuovi gruppi, questi tipi di supporto erano uno strumento importante per farsi un’idea più precisa della proposta musicale delle band in questione.
Tutto questo, per dire che ho tra le mani, “Dark Musings of The Ages”, un lavoro equamente diviso tra due gruppi, gli italiani MOUNTAIN HERMIT ed i Malesi SILENCED MINSTREL che ci propongono questo SPLIT – ‘EP disponibile, sia in streaming che come CD, quest’ultimo sotto l’etichetta Satanica Productions.
I MOUNTAIN HERMIT, che aprono il lavoro, sono composti da Ali Owl (Drums, Synt, Tastiere e Guitar) e Papa Hermit (Basso, voce e lyrics ) e propongono un Black Metal dal clima maligno, dove alla velocità di esecuzione si preferisce creare atmosfere sinistre e surreali.
Un suono di organo apre”Among Trees” doppiato da un suono di tastiere in stile horror, che fanno da preludio ad un brano dall’andamento lento ed oscuro, di chiara matrice DOOM, in cui le vocals declamano sofferenza e l’incedere pachidermico, portano alla mente immagini spettrali, dove la speranza sembra essere preclusa ed il senso di pericolo è sempre tangibile.
Ma il vero volto di MOUNTAIN HERMIT si mostra nel successivo “Towers in the storm“, brano veramente non convenzionale, aperto da dissonanze inquietanti che fanno da apripista a ringhi satanici catapultandoci in atmosfere infernali, dove i continui cambi atmosferici lo rendono claustrofobico, portandoci in un mondo fatto di demoni impazziti, dove la morte è, forse, il male minore e la sofferenza sembra non aver mai fine, togliendoci ogni speranza con la declamazione finale che sembra uscire da una cripta dominata da orde infernali e chiudendo la porta ad un eventuale salvezza.
Il duo Romano chiude con la cover di “Transylvanian Hunger” dei Darkthrone, e pur non stravolgendola, riescono a farla propria, chiudendo l’ipotetico cerchio nel migliore dei modi.
La produzione dei tre brani suona molto cupa e grezza, ed anche il mixing è azzeccato per la proposta, per un risultato finale veramente molto buono.
Solo il tempo di prendere fiato e siamo catapultati nel mondo dei “SILENCED MISTRELL” progetto solista del Malese Saiful Nizam Shukor, artista molto prolifico (cinque album all’attivo) che ritorna con uno stile black metal più convenzionale, debitore ai monster del genere come VENOM e BATHORY.
“DIRGE OF ETERNAL WINTER“ apre le ostilità con un suono crudo e veloce dove riff chitarristici dettano tempi claustrofobici, supportati da una ritmica incessante uniti ad una voce arrabbiata ed oscura, fanno salire la tensione del brano trasportandoci in un mondo sulfureo e nero come la pece.
“EX LUCIS TENEBRIS“ invece, parte con un arpeggio di chitarra per poi trasformarsi in una bolgia sonora di Black Metal in stile ultimi Bathory, con marcate influenze Gothic, dove gli stop and go lo rendono vario ed accattivante e dove l’arrangiamento della tastiera è l’aspetto più interessante, unica nota dolente, la prova vocale che, a volte sembra essere forzata e poco incisiva.
Chiude, l’intero lavoro, “CANTO DIABLO 3 PLAGUED BY THE FUTURE“ si apre con un sussurro sinistro e ci riporta direttamente nel black anni 90, dove a ritmiche sincopate si stagliano riff malvagi, facendoci rivivere tutta la sofferenza dei dannati. Ancora una volta azzeccato l’arrangiamento delle tastiere che vanno a generare una pioggia di suoni che accompagna gli strumenti in ogni momento, che unita alle diverse tonalità di voce ed ai cambi tempo azzeccati che danno al brano un pathos incredibile.
Per concludere voglio fare un plauso a Satanica Productions che ha trovato due esponenti che si distinguono per buona creatività ed impatto emotivo, proponendoci un lavoro di indubbio interesse oltre a ribadire (se ce ne fosse ancora biosogno) che l’underground Black Metal è vibrante e attivo anche con tutte le sue diversità. VOTO 7