Manoluc

RECENSIONE A CURA DI DANY NOX

I Manoluc sono una band dell’estremo nord est dell’Italia formata da quattro “vecchi” metallari, nata nel recente 2011. Tommaso e Alessandro hanno fatto parte della band udinese black/thrash The Heresiarch, Giulio proviene dal thrash con i M.I.C.U.I.S.A. 37% mentre Nicola ha suonato con i Cathodics, gruppo darkwave friulano, ciò denota una grande base di preparazione iniziale su cui la nuova band è stata creata. Grazie all’eterogeneità delle loro passioni musicali e influenze, i ragazzi stano sperimentando un genere di musica che unisce la crudezza del metal estremo, le dinamiche e l’orecchiabilità dell’heavy metal e il groove tipico del death e del black.
Hanno all’attivo 2 full-length: “Carcosa” targato 2016 e “Asa Nisi Masa” del 2021, la loro ultima fatica in cui ci presentano un sorprendente mix di generi spesso dissonanti tra di loro, a cui i ragazzi hanno saputo dare una certa forma ed armonia, amalgamandoli in un disco di nove brani molto aggressivi ed pieni di “drive” e di energia allo stato puro.
Molto buona la produzione, così come molto inspirato anche il soundwriting ed i testi, nel loro complesso.
Buona la batteria, molto cadenzata e dinamica, così come molto interessante anche il basso che da profondità ed accentua la ritmicità dei riff proposti in maniera sontuosa dalle chitarre, che in questo album sono il pezzo forte, dato che con il loro sound ruvido e graffiante, ed allo stesso tempo molto “groove”, hanno creato un’impronta unica ed originale, che li contraddistingue sull’infinità di band esistenti nella scena odierna del Metal. Ottima prova anche per le parti vocali, profondi e taglienti, che in un primo momento ci può spiazzare, dato che i testi sono in italiano quasi tutti, ma appena l’ascoltare entra nel mood giusto e si immerge nelle sonorità proposte, l’ascolto prosegue in maniera molto piacevole.
Tra le nove tracce una particolare attenzione meritano canzoni quali: “Cemento Armato”, “Il Bosco senza Sentieri” e “Madre dell’Oscurità”, in cui fanno riflettere anche i testi molto profondi.
Una band che ci intriga con la musica che propongono, quindi nell’attesa di altre novità non ci resta che goderci questo piccolo gioiello. VOTO 8

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