RECENSIONE A CURA DI MATTEO “KID M” NAZZARRI

Disco strabiliante e sorprendentemente ricco di sonorità estremamente articolate quello dell’ensemble musicale tutto targato “Made in Italy” dei LHASA SOCIETY. Il trio dei nostri giunge in marzo 2022 alla sua terza fatica discografica, ribattezzata OBE, e distribuita dall’etichetta discografica Overdub Recordings; i tre membri del magnifico gruppo musicale (Victor Bomì, sintetizzatori e chitarra, Debbands, sintetizzatori e sequencer, e Igor, sintetizzatori e batteria), alimentano un trip compositivo rigorosamente strumentale, utilizzando elettronica e chitarre come linfa narrativa che strizza l’occhio ad ignoti orizzonti sonori. Tema centrale ed essenziale dell’intero lavoro musicale è essenzialmente la strutturabilità mnemonica quasi antropomorfa e psichica della Metempsicosi (argomento assai caro ai Fratelli Wachowski, registi fra l’altro della celeberrima epopea cinematografica di Matrix). Anticipato dai singoli DIAPENTE, 432 e Nyinub, OBE appare come un lavoro fortemente influenzato dal tema del viaggio oltre il corpo. L’iniziale track 432 mette in chiaro fin dal principio le intenzioni del gruppo, e si rivela un brano di assoluta capacità psichedelica attrattiva dal forte impulso magnetico-gravitazionale; stessa sorte tocca alla seguente Diapente, per non parlare di brani cardine e fondamentali che creano un marchio di fabbrica distinguibilissimo come ad esempio Hovering, Changa e la magnifica conclusiva Astral. Quest’ultimo brano si manifesta come la ciliegina sulla torta di un capolavoro d’artista del quale un po’ onestamente si sentiva la mancanza. I Lhasa Society assecondano il sentimento di chi vorrebbe tramandare certe radici culturali e conservare tutte quelle cose che contengono i segni del tempo. Un lavoro davvero imprescindibile nel panorama musicale indipendente italiano. Chapeau! VOTO 9.0