Domande a cura di FABIO SANSALONE (con la collaborazione di ALY – domanda 6)




Salve e benvenuti tra le nostre pagine amici della Bugs comics. Prima di iniziare a parlare della casa editrice, ci piacerebbe conoscere qualcosa di più sui responsabili: presentatevi a noi di book of metal, spiegandoci chi siete, come vi siete conosciuti e quali passioni vi accomunavano prima della nascita della Bugs.
SAVEGNAGO: Sono Marco Savegnago, una delle tre penne che si occupano in maniera costante della vita editoriale del nostro primo prodotto da edicola, Samuel Stern. Assieme a Gianmarco e Massimiliano, i creatori del personaggio, scrivo le sceneggiature di gran parte degli albi del rosso di Edimburgo, seguendo anche l’evoluzione delle storie scritte dagli altri autori e il lavoro dei disegnatori.
Ho incontrato Gianmarco nel 2016, quando venne a tenere una lezione nella scuola di sceneggiatura che all’epoca frequentavo.
Ci parlò della nascita della Bugs e di quella che allora era l’unica rivista prodotta dalla casa editrice, Mostri. Trattandosi di una realtà neonata con al suo interno un bel gruppo di artisti dotati e motivati (tra i quali lo stesso Gianmarco), decisi di farmi avanti mandando loro i miei primi soggetti fumettistici, uno dei quali venne poi pubblicato sul numero 8 della rivista. Di lì a poco, durante una delle edizioni del Romics, ebbi modo di incontrare di persona anche Massimiliano, che fino ad allora avevo conosciuto e apprezzato soltanto come autore di alcune delle storie più significative delle riviste del nostro “bacarozzo”.
La Bugs ha quindi segnato il mio esordio nel mondo del fumetto e la mia collaborazione con la casa editrice (che ormai per me è diventata una “casa” vera e propria) è proseguita sulla rivista SCI-FI Alieni, per poi approdare tra le pagine di Samuel.
La passione che più di tutte ci accomunava già da prima del nostro incontro è ovviamente quella per la nona arte, ma conoscendoci meglio abbiamo avuto modo di confrontarci molto anche su altri ambiti artistico/letterari, scoprendo di avere tante passioni in comune. In particolare, lo studioso di cinema che è in me adora farsi delle belle chiacchierate tanto sulla fantascienza anni ’80 con Gianmarco quanto sui gangster movie giapponesi con Massimiliano.

FILADORO: Con la prima domanda si potrebbe già completare un’intervista! Mi terrò sul sintetico: sono Massimiliano Filadoro, docente di sceneggiatura in una scuola di fumetto romana, cultore di esoterismo e Tarocchi, appassionato, tra le altre cose, del genere horror. Da anni (ahimé, troppi) lavoro nel campo del fumetto e dell’editoria in generale.
Conoscere Gianmarco Fumasoli e l’allegra banda suppongo fosse l’inevitabile destino, essendo l’ambiente delle “nuvolette” abbastanza circoscritto.
Nello specifico io e Gianmarco ci siamo “sfiorati” ancor prima della Bugs, avendo gravitato entrambi nell’orbita della rivista Splatter.
In seguito alla chiusura della suddetta, Gianmarco ebbe l’idea sfrontata e folle di aprirne una tutta sua, ed ha avuto il coraggio di arruolarmi nell’allegra ciurma.
È abbastanza scontato dire che ci accomuna la passione per il fumetto, per il cinema e gli interessi letterari (in particolare horror e fantascienza).
Al di là di questo, nelle frequenti riunioni lavorative ci ritroviamo a parlare di molte cose, in quelle chiacchierate che partono dal gossip e sbandano sul filosofico, per poi ripiombare nel rilassante cazzeggio. E, pur nella salutare diversità di vedute, ritroviamo sempre una visione d’insieme.
In ultimo, cosa non scontata, per quanto mi riguarda, sia Gianmarco che Marco sono persone che stimo profondamente, sia come professionisti che come esseri umani.
La casa editrice Bugs comics quando e come nasce? Chi avuto la ispirazione a mettersi in gioco creando una realtà come la vostra? Parlateci un pò di come la suddetta mette le proprie radici nel panorama editoriale italiano.

FUMASOLI: Tornando indietro nel tempo, da quando ho memoria. ho sempre voluto fare fumetti. Magari non sapevo cosa significasse ancora, ma da quando mi sono affacciato in questo mondo non ho ricordi differenti. L’obiettivo è sempre stato questo. Dai banchi di scuola ai primi lavori. Da quando avevo undici anni e ritagliavo immagini dai giornali aggiungendo a mani i dialoghi, fino ai miei primi proposal ormai una vita fa mentre di lavoro facevo tutt’altro. Collezionista, sceneggiatore e poi editore.
Aprire la BUGS è stato un processo lungo ma la testardaggine, unita alla passione, ha giocato il suo ruolo fondamentale. La BUGS era già nella mia testa da tempo ma nasce ufficialmente solo nel 2015 quando le stelle si sono allineate e sono entrato in contatto con le persone che mi avrebbero accompagnato in questo cammino.
A partire da Paolo Altibrandi, con me a bordo da subito e poi tutte le altre persone, amici, che sono ormai bacarozzi da tempo. Fondamentale è stato anche avere le idee chiare su dove arrivare. Dal primo giorno di BUGS, sapevo dove dovevamo arrivare e tutto quello che abbiamo fatto è stato realizzato per rendere concreti i nostri obiettivi. Capire cosa raccontare, come raccontarlo e sapere che posto ritagliarci nel mondo del fumetto era importantissimo. Ma questo vale per ogni percorso di vita che s’intende intraprendere, a prescindere dal fumetto.
Avere le idee chiare su cosa vuoi fare da grande è, senza ombra di dubbio, uno dei modi per superare le difficoltà; se hai ben visibili di fronte a te gli obiettivi da raggiungere e trovi un ostacolo, è più semplice trovare il modo per aggirarlo.



Samuel Stern ha da poco festeggiato un anno di vita, un fumetto che sta avendo un riscontro molto positivo negli affezionati lettori di fumetti. Prima della nascita del demonologo di Edimburgo, di cui parleremo successivamente nella intervista, parlateci delle varie pubblicazioni della Bugs. A cosa vi siete dedicati per primo e quali uscite della vostra casa editrice dovrebbe recuperare un vostro nuovo lettore?
SAVEGNAGO: Personalmente consiglio sempre di recuperare il primo volume della rivista Gangster. A mio parere, uno dei migliori prodotti Bugs pre-Samuel. Ricordo che ebbe una lavorazione piuttosto complicata, ma che alla fine, grazie al pregevole lavoro di Gianmarco e degli altri autori, ne venne fuori un albo artisticamente impeccabile.
Ovviamente però, se siete dei grandi appassionati di Samuel e/o di fumetti horror in generale, non potete farvi mancare tutta la collezione di Mostri.
FILADORO: La Bugs si è fatta conoscere nel mondo del fumetto principalmente per le pubblicazioni di riviste antologiche dedicate all’horror, alla fantascienza e alla gangster story. Rispettivamente con le riviste Mostri, Alieni e Gangster. Però, se devo consigliare un titolo in particolare, cito MoFtri, le strisce dei piccoli mostri, disegnate dalla talentuosa Adriana Farina (che tra non molto vedremo cimentarsi sulle pagine di un Samuel Stern della serie regolare) e scritte da Gianmarco Fumasoli e il sottoscritto.


Che riscontri hanno avuto al pubblico le uscite antecedenti a S.S?
FUMASOLI: Il mondo del fumetto, l’aspetto burocratico, organizzativo e societario del mondo del fumetto, è identico a quello di qualsiasi altra attività. Chiaramente parliamo di arte e di artisti ma la parte “aziendale” è identica. Ritagliarci il nostro posto era impossibile se non avessimo lavorato in maniera differente da altre case editrici. Per le piccole case editrici non c’è realmente alcuna possibilità di emergere se l’obiettivo è quello di giocare nello stesso campionato delle grandi.
Ora, fortuna ha voluto che il nostro modo di fare, essendo prima lettori e solo molto dopo, imprenditori, ha fatto sì che costruissimo un legame forte con i nostri lettori. Abbiamo alcuni gruppi sui social dove ci confrontiamo tutti i giorni, ci scambiamo opinioni e suggerimenti e lo facciamo con il cuore perché il nostro è un modo di essere e non di fare. In ogni caso con il tempo le persone che c’hanno seguito, hanno continuato a farlo e hanno dato modo alla nostra realtà, di crescere accogliendo da subito i nostri fumetti.




Il successo del nostro eroe demonologo, ha in qualche modo influito sulle vendite e apprezzamenti delle precedenti uscite della casa editrice? E le stesse, stanno avendo un proseguo o alcune si sono concluse perché era previsto che accadesse?
FILADORO: A questa domanda potrà rispondere adeguatamente Gianmarco, posso però dire che abbiamo la volontà di continuare con le riviste antologiche. Tra le cose che ci accomunano sicuramente c’è un amore sviscerato per i racconti. Se non sbaglio era lo scrittore Cortazar a dire che nelle storie brevi non puoi vincere ai punti, devi giocarti il tutto per tutto provando a stendere il lettore prima della fine del round. Trovare un’idea, un’immagine, il personaggio giusto che possa portarla avanti, un intreccio da sviluppare in poche pagine, è una sfida che mi affascina ogni volta. Sarà che sono praticamente cresciuto leggendo antologie di racconti horror e di vario tipo…
FUMASOLI: Samuel ha dato una grossa vetrina alla BUGS. Vetrina che ha permesso di far conoscere a più lettori, il resto del nostro catalogo e anche in questo caso è stata molto importante la chiarezza d’intenti rispetto a come BUGS vuole comunicare attraverso i propri fumetti. Il “come raccontiamo” è molto più importante del “cosa raccontiamo” e una volta che un lettore entra in sintonia con il nostro modo di raccontare, è consapevole che ritroverà un certo tipo di approccio alla narrazione e di storytelling, su tutti i nostri fuumetti.
Tornando a Samuel Stern, quale è stata l’ispirazione per la creazione del personaggio e del suo universo? Perché proprio la Scozia?
FILADORO: Tutto è nato da un’idea iniziale di Gianmarco, c’era già il nome del personaggio – o per meglio dire solo il cognome, dal momento che si chiamava Sebastian! – e una storia, che successivamente prese forma, con opportune variazioni, nel numero 7 di Samuel Stern, L’Agenzia. Abbiamo costruito Samuel e il suo mondo con pazienza, a cominciare dai caratteri psicologici del protagonista e i comprimari. L’idea forte, ovvero che i demoni fossero creazioni dell’animo umano, ci ha aiutato ad edificare un mondo narrativo coerente. Perché proprio la Scozia? È più esatto dire, perché proprio Edimburgo, perché la nostra scelta è stata diretta a questa città. Una città “a misura d’uomo”, come si dice, non soverchiante rispetto ai personaggi. Nello stesso tempo, Edimburgo è una città pregna di storia e di leggende oscure, così come le zone limitrofe. Il luogo più adatto per il nostro libraio che, comunque, nelle nostre intenzioni, oltre a viaggiare per il Regno Unito, come sta già facendo, se ne andrà un po’ in giro per il mondo.

Durante l’evolversi delle storie di Samuel, sono previsti nuovi personaggi in futuro che faranno parte del suo mondo? Abbiamo già avuto modo di scoprire l’agenzia, ci saranno altri nemici importanti che prenderanno posto nel mondo del demonologo?
SAVEGNAGO: Un personaggio come Samuel non può che attirarsi numerose antipatie da parte di chi è legato in qualche modo alle forze oscure che infestano il suo mondo. Tuttavia, non sarà solo dei demoni che il nostro rosso dovrà preoccuparsi. Il confine tra bene e male nelle sue storie è sottile come la punta della penna che il buon vecchio Angus usava per scrivere i suoi appunti del Derryleng. Torneranno vecchi nemici e ne arriveranno di nuovi quindi, ma non sempre saranno quello che sembrano.
FILADORO: Dietro l’apparente tranquillità della vita edimburghese di Samuel (si fa per dire) si stanno muovendo oscure potenze. Il mondo di Samuel è sul ciglio di un baratro, le soglie dimensionali si sono fatte sottili come un foglio di carta velina. E non sono solo i nemici ultraterreni quelli da temere, ma anche chi, almeno apparentemente umano, ha molto da guadagnare da una prossima Apocalisse ventura, o un suo fac simile. Finora Samuel si è mosso nel suo piccolo, ma ha attirato l’attenzione di forze poco raccomandabili, umane e non umane.

Sono previste storie doppie o mini saghe?
FILADORO: Sono in lavorazione delle storie doppie. L’idea di minisaghe, o cicli, per ora è lontana. Credo che il mondo di Samuel debba solidificarsi e espandersi prima di poterci permettere un’operazione del genere, però l’idea mi stuzzica non poco.
FUMASOLI: Il mondo di Samuel è in crescita. Sicuramente faremo in modo di raccontarlo attraverso differenti metodi, ma importante che si concretizzino ancora alcuni punti fermi che ci permettano di mantenere alto il livello delle storie. Non mi perdonerei mai che troppa fretta, pregiudicasse il racconto.
Per quanto riguarda invece gli albi fuoriserie, oltre a Samuel Stern extra, ne sono previsti altri?
FUMASOLI: Non posso dire ancora molto ma sì. Sono previste tre pubblicazioni parallele. Una semestrale e due annuali (per il momento). Una delle due annuali sarà un spin-off dell’Agenzia.
Per quanto riguarda il nuovo personaggio fantasy che vedrà la luce nel 2022, potete darci qualche dettaglio in più? Spiegateci come è nata l’idea, di chi è stata e se gli autori saranno gli stessi di Samuel, sia per le sceneggiature che per i disegni…
FUMASOLI: L’idea è nata assieme a Luca Lamberti con il quale poi abbiamo coinvolto Leonardo Cantone. Oggi Luca e Leonardo, assieme a me, portano avanti il progetto e. presumibilmente, una volta partita anche quest’avventura, ne cureranno i vari aspetti. Gli autori coinvolti saranno vari, alcuni sicuramente trasversali alle due testate, altri no. Quello che è certo è che partiremo con un gruppo di disegnatori completamente differente visto che gli altri sono impegnati su Samuel. Al netto di Luca Lamberti che si sposterà, per il momento, da Samuel a… Ops… stavo per dire il nome…
Una colonna sonora per un film dedicato al vostro personaggio. Quale scegliereste?
SAVEGNAGO: In generale, preferisco le vecchie colonne sonore “tematiche” rispetto a quelle d’atmosfera che vanno per la maggiore nella cinematografia moderna. Tuttavia, per un film di Samuel, sarebbe bello un bel tappeto sonoro fatto di suoni prolungati ed inquietanti (pianoforte/organo e sintetizzatore), sulla falsa riga delle composizioni di Jóhann Jóhannsson per i film di Denis Villeneuve (Prisoners, Arrival, Sicario).
FILADORO: Sorprendentemente, Samuel Stern ha già una colonna sonora! https://www.youtube.com/watch?v=6Ns-JDRkUcQ&t=16s
Non rimane adesso che preparare il casting per il film!
Personalmente, quando scrivo le storie di Samuel, la colonna sonora spazia da Klaus Schulze agli Iron Maiden, passando dai Magma, Lou Reed fino ad arrivare all’amata darkwave (Dead Can Dance, Cocteau Twins, Sopor Aeternus & The Ensemble of Shadows, etc.)
Salutandoci con un: “a presto!”, esprimete tutto ciò che più desiderate in queste ultime righe della intervista… Lo staff di B.O.M. ringrazia di cuore per il tempo che avete dedicato alla testata e vi fa i più sinceri auguri. Lunga vita a Bugs comics e continuate a seguirci.

SAVEGNAGO: Da quando ho iniziato a lavorare a Samuel, ho un pensiero fisso: deve diventare una serie televisiva. L’ambientazione e le tematiche si prestano perfettamente al grande schermo. Con i nostri lettori ogni tanto ci divertiamo a stilare una lista di attori e doppiatori papabili per interpretare o prestare la voce al rosso e ai suoi amici. Sarebbe fantastico vedere un Duncan con il volto di James Cosmo o un Angus con la voce di Dario Penne (il doppiatore ufficiale di Anthony Hopkins).
FILADORO: Mi auguro di tornare presto in un mondo a dimensione di contatto, dove poter riaprire le fiere di fumetto e gli incontri con i lettori, e confrontarci di persona con tutti i meravigliosi lettori che ci hanno supportato fino adesso. Gli inferni preferiamo relegarli alle pagine scritte.


FUMASOLI: Grazie per lo spazio che avete dedicato ai bacarozzi, ragazzi. Io desidero che la BUGS, dopo aver passato questo terribile 2020 sotto molteplici aspetti, riprenda il suo cammino che è stato solo rallentato ma non si è fermato.