Il 33° giro. Gloria e resistenza dei negozi di dischi

ARTICOLO A CURA DI ENZO “FALC” PRENOTTO


Questo libro è dedicato a tutti quei negozi che ci hanno provato.

Si apre così, Il 33° Giro, Gloria e Resistenza dei Negozi di Dischi, opera dello scrittore Graham Jones, un libro che può essere visto sotto numerosi aspetti. Non è solamente una narrazione delle vicissitudini passate dallo stesso autore (dall’essere stato manager dei Cherry Boys fino alla fondazione della Proper Music Distribution, la più importante società di distribuzione di dischi del Regno Unito) ma è una raccolta di storie, storie di persone unite dall’amore per la musica, storie che fanno commuovere ed altre divertire ma soprattutto storie che riguardano i Negozi di Dischi.

Molti di quei negozi richiamano molto il romanzo Alta fedeltà: “Il negozio puzza di fumo rancido, di umido, e di copertine plastificate, ed è stretto e squallido e sporco e stipato… questo è l’aspetto che deve avere un negozio di dischi, e solo i fan di Phil Collins amano i negozi dall’aria pulita e salubre come in un quartiere residenziale in periferia”.

Vi è una certa ribellione nella metodologia di scrittura. C’è un senso di allergia a cosa è diventata oggi la musica e di come viene supportata. Viene descritto un impoverimento culturale e sociale sbattendo in faccia il fatto che non ci sono quasi più rapporti tra persone, un interesse nell’arte sempre meno protagonista nella vita di tutti i giorni ed un sempre più preoccupante aspetto economico della musica piuttosto che emozionale.  

L’opera di Mr. Jones è una sorta di tour nei negozi indipendenti ed in ognuno di quelli si farà conoscenza con personaggi particolari eppure amabili e da anni in perenne lotta contro migliaia di problemi, dallo streaming, ai famigerati colossi come centri commerciali o le catene di vendita, al cambiamento dei formati (Vinili, musicassette, CD) e degli stessi clienti. Vengono fuori malesseri, speranze sempre più tirate per i capelli a causa anche di un marcio che nei decenni si è fatto sempre più insopportabile tra case discografiche sempre più meschine ed in generale un approccio dell’industria musicale volto solo al guadagno immediato.

Moltissimi, a sorpresa, sono i negozi che tengono duro e che al giorno d’oggi sono sopravvissuti ed ogni aneddoto raccontato dai commessi è come un piccolo spiraglio di luce perché in ogni riga si percepiscono emozioni e sensazioni per non parlare delle interessanti sezioni dell’opera dedicate ai negozi italiani ed alcune piccole interviste sulla situazione attuale del mercato ma non solo.

Curiosi anche i riferimenti a numerosi esponenti musicali di notevole calibro come David Bowie, Led Zeppelin, Sex Pistols, Jimi Hendrix…ma soprattutto a fare breccia sono alcune affermazioni di musicisti come Bruce Springsteen, Tom Waits, Joe Satriani, Norah Jones, Joan Jett e molti altri che esprimono supporto ai Negozi di Dischi ed invitano ad andarci per infinite ragioni ma forse le citazioni migliori riguardano due in particolare.

Ho visto scomparire i negozi di dischi in America e in Europa. Ecco perché ne visito il più possibile e quando ci riesco faccio incetta di dischi. Se tutti gli esercizi indipendenti chiuderanno i battenti sarà una perdita enorme. Ogni volta che acquistate un disco sferrate un colpo all’impero.”– HENRY ROLLINS (BLACK FLAG)

Fin dall’inizio, negli Stati Uniti la musica dei Porcupine Tree ha potuto circolare grazie al circuito della musica indipendente. Ci siamo rimboccati le maniche affinché i nostri dischi arrivassero nel maggior numero possibile di esercizi slegati dalle grandi catene. Abbiamo sempre rispettato l’idea del negozio di dischi propriamente detto, consapevoli anche dell’importanza di uno staff competente di cui ci si può fidare, in grado di dare dritte dettate dalla passione per la musica. Persone esperte, che non ti devono vendere CD solo perché oggi qualcuno le sostituisce nel reparto elettrodomestici di qualche ipermercato. I Porcupine Tree non avrebbero mai goduto di visibilità sugli espositori di un negozio senza il sostegno delle attività indipendenti. Hanno tutto il nostro appoggio, e sarà sempre così.STEVE WILSON (PORCUPINE TREE)

Forte di una scrittura fluida il libro in qualche modo fa venire a galla molti problemi non solo legati al mercato musicale ma tira fuori tanti scheletri dall’armadio in ambito sociale smentendo in parte ciò che i media vorrebbero far credere. Le persone comprano ancora dischi? C’è effettivamente un ricambio generazionale? C’è ancora la passione per il supporto fisico o oramai esistono solamente i servizi in streaming?

Molte sono le domande ed altrettante sono le risposte tra cui: “Proprio in questo momento, il Rough Trade East è pieno zeppo: ci sono appassionati di vinile che frugano negli espositori, un gruppo di uomini d’affari impegnati in una riunione in tranquillità, ragazzine che fanno baccano nella cabina per fototessere e uno dei nostri clienti abituali che sta comprando un sacco di 45 giri. Ha 14 anni e STA ACQUISTANDO DISCHI. Basta questo a dimostrare quanto siano fuorvianti ed errate le informazioni che circolano sul mercato della musica. Come molti altri coetanei, e come tantissime persone ben più grandi di lui, quel ragazzino frequenta ancora luoghi del genere, ed è ancora disposto a pagare un pezzo di plastica che si porterà da ascoltare a casa; imparerà i testi delle canzoni e lo custodirà con cura. Dopo anni in cui le case discografiche non hanno fatto il benché minimo sforzo perché il disco venisse considerato un prodotto pregiato, oggi quell’industria è effettivamente allo sbando, e il collasso si direbbe ahimè dietro l’angolo. Trascurare il fenomeno del downloading e non correre ai ripari per arginarlo è stato solo un altro modo di nascondere la testa nella sabbia. E quando ne hanno capito le conseguenze era già troppo tardi.” (Spencer Hickman responsabile dell’evento chiamato Record Day Store)

E’ una lettura talmente semplice e intuitiva che chiunque potrebbe leggere ed apprezzare ma soprattutto fa aprire gli occhi e le orecchie su quanto siano importanti questi negozi per la vita di tutti i giorni. Restando in tema attuale come quello del virus, che ha messo in ginocchio tutto il mondo, non si può fare a meno di sottolineare quanto l’arte (musica e cinema tra i tanti) sia stata importantissima per superare i periodi di lockdown. Nonostante tutto, governi e mass media non si preoccupano particolarmente della questione; magari dopo aver letto tutto questo libro molte persone potrebbero davvero vedere le cose da un nuovo punto di vista.

Un uomo entra in un negozio di dischi…

No,

non è una barzelletta.

Ci va veramente.

(Spencer Hickman responsabile dell’evento chiamato Record Day Store)

Il libro è uscito nel 2011 per ARCANA EDIZIONI SRL ed è facilmente reperibile anche in formato ebook.

BUONA LETTURA!

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