H.P.Lovecraft

«E su tutto, in questo ripugnante cimitero dell’universo, si ode un sordo e pazzesco rullio di tamburi, un sottile e monotono lamento di flauti blasfemi che giungono da stanze inconcepibili, senza luce, di là dal Tempo; la detestabile cacofonia al cui ritmo danzano lenti, goffi e assurdi, i giganteschi, tenebrosi ultimi dei.». I miti di Cthulhu 1926.

ARTICOLO A CURA DI VALERIA BIGNAMI

Cthulhu è una creatura immaginaria ideata dallo scrittore statunitense Howard Phillips Lovecraft.
Si tratta di un essere semi-divino di proporzioni e forza prodigiose che risiede nella perduta città sommersa di R’lyeh e giace con un sonno simile alla morte, nell’attesa che una congiunzione astrale favorevole ne consenta il risveglio.
Cthulhu fa parte della complessa mitologia partorita dalla mente di H. P. Lovecraft e da lui attribuita ad un fittizio manoscritto (pseudobiblium) noto come Necronomicon, redatto dall'”arabo pazzo” Abdul Alhazred. Cthulhu è il principale, nonché sacerdote, dei Grandi Antichi, abominevoli creature aliene che si insediarono sulla Terra quando ancora la vita terrestre era agli inizi. Egli infatti giunse con la sua progenie stellare (la cosiddetta “prole stellare di Cthulhu”) sulla Terra e fondò la leggendaria città di R’lyeh, nella quale fu imprigionato (non è dato sapere se volontariamente o no) quando le stelle furono allineate correttamente e da allora si attende un nuovo allineamento stellare per poterlo rimestare.

Le sembianze di Cthulhu ci vengono fornite dettagliatamente in tre racconti datati 1926: “L’orrore d’argilla”, “Il racconto dell’ispettore Legrasse” e “La follia che viene dal mare”. Il mostro si presenta dalle dimensioni gargantuesche, con terribili ali di drago, il corpo antropomorfo e la testa a forma di polpo tutta contornata da tentacoli. Sebbene egli sia descritto come una divinità maligna, dormiente da tempo immemore e oltretutto difficile da risvegliare, risulta comunque essere il più venerato di tutto il pantheon alieno inventato dallo scrittore di Providence. Lo scopo dei suoi cultisti é facilitare l’esatta congiunzione che consenta il suo risveglio ripetendo in coro delle formule dai suoni terrificanti e apparentemente insensati come «Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn», che significa «Nella sua dimora a R’lyeh il morto Cthulhu attende sognando», spesso abbreviato in «Cthulhu fhtagn». Il suo ritorno causerà morte, distruzione e dolori inenarrabili all’umanità, ma solo i suoi adepti potranno beneficiare di una fine inevitabile e senza sofferenza.
Nei racconti horror di Lovecraft, quindi non vi é salvezza alcuna, e sebbene questo aspetto costituisca la chiave del successo dei suoi racconti del terrore, é anche interessante riconoscere che egli ponga come origine del male una natura extraterreste e aliena e solo a contatto con essa l’uomo arrivi a corrompere e mutare il suo animo.

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