Fall out

RECENSIONE A CURA DI DAMIANO MUZIO

Parliamo di un gruppo a cui sono legato a doppio filo: i concittadini Fall Out from La Spezia o Las Pezia, come amiamo chiamare la nostra provincia Ligure, terra di mare e Punk Rock. È il 1982, quando esce il primo EP formato 7″, di questa band, formatasi alla fine degli anni ’70, cantato in inglese e recensito dalla fanzine americana “Maximum Rock’n’Roll”. Insieme ai “CCM”, ai “I Refuse It” e altri, i Fall Out, benché liguri, fecero parte della scena toscana “Granducato Hardcore”. Da quel periodo sono passati 13 anni e 3 album quando esce il 12″ “Neuropa”, disco autoprodotto in serie limitata. Siamo nel 1996, una serie di conflitti armati, inquadrabili tra una guerra civile e conflitti secessionisti, hanno coinvolto diversi territori appartenenti alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, una decina di anni dopo la morte di Tito, causandone la dissoluzione. “Neuropa” si inserisce in questo contesto, e anticipa la difficile unificazione di una Europa preda di nazionalismi. Quattro pezzi, atmosfere cupe, testi in italiano minimali, taglienti, efficaci, una ritmica granitica, incalzante. Tre pezzi autografi e una cover, per la precisione: “Bandiera Bianca” di Franco Battiato. Il disco apre con la  sinfonia n°10 di Shostakovich in Mi Min. Opera 93.”Neuropa” è il primo brano che da il titolo all’album. Segue “Machina”: “obiettivo, bersaglio, torno indietro, vado avanti”… Il ritornello, ossessivo ripetitivo, un “homo machina” che sostituisce l’homo Sapiens. Il lato B apre con la magistrale versione di “Bandiera Bianca” di Franco Battiato. Un incipit onirico, quasi un’ esortazione dal profondo che sfocia nel potente ritornello. La Gibson di Marco offre per tutto il brano un tappeto di note distorte. Chiude il tutto “Cuore incudine martello/Semtex Paranoia”: due brani attaccati l’un l’altro: la difficoltà dei rapporti umani, il ritrovarsi nella quotidianità di terrore. Il cantato urlato, graffiante ben si amalgama con un riffing potente, su un tappeto basso/batteria che non da scampo per tutti i 20 minuti di ascolto. Un “Concept Album” ottimamente confezionato, a partire dalla cover in busta con logo chiaro ed essenziale: un Kalashnikov in un cerchio, simbolo di rivolta e di guerra civile, un emblema balcanico. All’interno, un opuscolo coi testi e i disegni di Renzo Daveti, compositore dei testi e della grafica e voce del gruppo. I Fall Out sono: Renzo Daveti: voce – Marco Rinaldi: chitarra – Beppe de Ruggiero: basso – Gianpaolo Vigna – batteria. Da avere! VOTO 9

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